Lo sport regala esperienze importanti, come del resto sanno bene tutti coloro che si mettono in gioco. Ancora di più quando per farlo si getta il cuore oltre l’ostacolo, un ostacolo non solo rappresentato dalla disciplina che si affronta, ma anche quello che la vita di tutti i giorni ci mette di fronte, chiedendoci di provare a superarlo.
Quello del ciclismo paralimpico è un mondo che costantemente insegna molto, sia a chi lo pratica come a coloro che gli si approcciano, lo seguono ed alla fine lo apprezzano. Ecco, allora, che la recente “Due giorni del Mare”, che si è tenuta a Marina di Massa, con circa 500 presenze, ha indubbiamente dato ancora moltissimo e spiegato a chiare lettere che i risultati sono importanti, ma provare a raggiungerli, dando il massimo, lo è ancora di più.
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Evento di livello europeo, unica prova di questa portata ospitata in Italia nel 2022, capace di richiamate corridori da tutto il mondo, la prova toscana ha visto presente anche una “pattuglia” di canavesani che, ormai da un po’ di tempo, sanno ritagliarsi il loro spazio.
Atleti che, nelle rispettive categorie, gareggiano prima di tutto per la soddisfazione di essere al via e di superare i propri limiti ogni qualvolta si mettono in gioco. Dando uno sguardo alle classifiche, nella categoria MC2 il bollenghino Fabrizio Topatigh, ciclista paralimpico dal curriculum di tutto rispetto, ha concluso in nona posizione (ogni partecipante ha affrontato una prova su strada ed una a cronometro, con il punteggio finale determinato dalla somma delle due posizioni), mentre il rivarolese Mattia Lirangi, che ha corso tra gli MH2, ha conquistato anche lui una piazza nella “top ten”, classificandosi proprio decimo.
In una prova con al via oltre una trentina di partecipanti, quella della MH3, spazio per il chivassese Marco Catania, il quale è arrivato 23esimo, mentre invece nella categoria denominata MT1 a gareggiare è stato il barbaniese Enrico Scattolini, classificatosi al settimo posto.
“Anche questa volta ciò che possiamo, prima di tutto, raccontare sono le emozioni che si ricevono e si trasmettono in un contesto del genere – dice Topatigh, tesserato per l’Active Team La Leonessa di Brescia e che rappresenta uno dei veri e propri portavoce della disciplina in Canavese, e non solo – E’ senza dubbio uno sport di nicchia, ma la lezione che regala ogni qualvolta uno di noi sale in bici è davvero enorme ed importante”.
Fabrizio spera costantemente che il ciclismo paralimpico rappresenti un punto di appoggio per tutti coloro che, nelle proprie disabilità, vogliono cercare di reagire e guardare avanti: “A Marina di Massa era presente per esempio Samuele Manfredi, giovane promessa del ciclismo tradizioanle nazionale ed internazionale, rimasto vittima di un incidente nel 2018, a soli 18 anni. E’ venuto a vedere da vicino il nostro mondo, per un approccio con questo sport che dà veramente tanto. Mi auguro che possa diventare un componente della nostra famiglia, gruppo di persone che pedala insieme consapevole che si può ancora andare lontano”.
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