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Direttore Responsabile Davide Gotta

ISSN 2785-5295 La Provincia TO [online]

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A Castellamonte una serata sull’accoglienza profughi

a cura di Magda Bersini

Tanta è la solidarietà che il Canavese sta dimostrando nei confronti della popolazione ucraina travolta dalla guerra e costretta a fuggire dalle proprie case, abbandonando non solo le cose materiali, ma anche i propri affetti.

Raccolte di beni di prima necessità si sono moltiplicate nell’arco di pochissimi giorni, ma adesso tanti italiani, e tra di loro anche molti cittadini della nostra zona, si stanno mettendo a disposizione per dare un riparo a quello donne ed a quei bambini che necessitano di un posto caldo, di un tetto, di un letto dove poter dormire.

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Ade esempio, il Comune di Castellamonte e gli uffici municipali sono stati presi letteralmente d’assalto da richieste di informazioni per quanto riguarda l’accoglienza del popolo ucraino. L’Amministrazione ha quindi deciso di organizzare un incontro per spiegare cosa si deve fare per ospitare le persone in fuga dal conflitto.
E’ stato il Centro Martinetti, mercoledì 9 marzo, ad ospitare una serata informativa in tal senso. “Siamo stati sollecitati a fornire informazioni e per questo abbiamo organizzato l’incontro – ha detto in apertura il sindaco, Pasquale Mazza – Sottolineo che ci stiamo impegnando a fornire un supporto per quelle che sono le nostre competenze e disponibilità. Ringrazio anche Pamela Misuraca, che ospita due ragazze ucraine fuggite dalla guerra.”
La parola è poi passata al Consigliere Alessandro Musso, che ha illustrato alcuni passaggi fondamentali. “Come in tutte le emergenze c’è una grande confusione – ha esordito – ancor più in questa. Non c’erano linee guida particolari, ma il Canavese ha risposto in modo veloce e importante”.

Musso aggiunge: “Sono giorni che impazzisco per stare dietro alla Regione e all’Asl, perché non ci sono solo onori, ma anche oneri. Le disponibilità può essere data tramite associazioni o in via personale, senza problemi. Dal 2017, nonostante l’Ucraina non faccia parte dell’Unione Europea, è stato disposto che gli ucraini possano girare liberamente sul nostro territorio senza visti ne documenti particolari, per un massimo di 9 mesi”.

“In ogni caso il Piemonte, come ente, ha necessità di censire le persone, quindi ha predisposto un “form on line” sul sito della Regione, per poter dichiarare la disponibilità all’accoglienza. Non è vincolante, però c’è da tener presente che in caso si venisse chiamati, il preavviso sarà scarso, 36/48 ore circa. per la mia esperienza anche meno.”
Una volta arrivati gli ospiti, sarà necessario recarsi alla caserma dei Carabinieri o di Polizia di competenza per segnalare le persone ospitate. “Questo è di grande importanza anche per gli stessi ospiti, perché sarà più semplice, al termine dei 9 mesi, ottenere la protezione temporanea per un anno, prassi che sta per essere approvata, in modo da non dover avere problemi di visto”.

Il consigliere precisa ancora: “Sarà necessario per ottenerla dimostrare di essere usciti dall’Ucraina dopo il 24 febbraio, data dello scoppio del conflitto, quindi la cosa migliore e cercare di effettuare viaggi e ingressi tracciati.”
Importante anche la questione dei documenti sanitari. “Stiamo cercando di istituire – ha spiegato Musso – un “hub ucraino” all’ospedale di Castellamonte per il territorio, per documenti e vaccinazioni, in modo da non dover correre a Torino o a Settimo e anche per cercare di limitare il flusso già pesante in questi due centri. Abbiamo già parlato con il dottor Scarpetta dell’Asl To4 e dovremmo avere una risposta la prossima settimana.
Infine, discorso “Green Pass” e vaccinazioni: “La Regione ha predisposto la prenotazione tramite la piattaforma “piemontetivaccina”, bypassando la questione dei documenti della UE mancanti. Inoltre da lunedì la pagina sarà anche in lingua ucraina. Oltretutto il problema della lingua è bello grosso, perché in Piemonte ci sono pochissimi mediatori di lingua ucraina, quindi si cercano persone che possono farlo”

“Voglio avvisare che al momento non sono previsti rimborsi per i cittadini e se ne verranno dati saranno sulla base delle utenze, perciò saranno davvero scarsi. Io consiglio di essere consapevoli del fatto che si accolgono delle persone, perché non è semplice.”

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