Non abbiamo avuto neanche il tempo di veder scemare la situazione epidemiologica che un’altra grave tragedia, come la guerra in Ucraina, è piombata su di noi. Sono stati anni difficili, oltre che per i cittadini, anche per le Amministrazioni comunali che si sono trovate a dover sostenere spese impreviste, tenendo sempre sotto controllo il bilancio comunale.
Un’amministrazione che si è sempre tenuta in movimento, per quanto riguarda le opere pubbliche, è senza dubbio quella di Busano guidata dal sindaco Giambattistino Chiono.
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Sono stati infatti appena conclusi i lavori di realizzazione di un tratto di marciapiede pedo/ciclabile in via Perino, sulla Provinciale 13, nel tratto che va dal cimitero a via Pomatto, oltre ad un altro tratto sulla stessa provinciale in direzione di Valperga.
Entro la fine del mese inizieranno i lavori per la realizzazione della nuova rotonda tra via Circonvallazione (sempre sulla già citata Provinciale) e via Valperga, da sempre particolarmente pericolosa, mentre con la metà di aprile inizieranno anche i lavori di demolizione dell’edificio acquistato recentemente dal Comune nel centro del paese. Al posto dello stabile sarà realizzata una nuova piazza con parcheggio pubblico a disposizione della collettività.
Nelle scorse settimane si è tanto parlato pure del PNRR, “Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza”, che ha come principale contenuto l’illustrazione dei criteri di allocazione e destinazione delle risorse in arrivo dall’Europa agli stati membri.
Sebbene così osannato dai tanti amministratori locali, di opinione tutt’altro che favorevole è il primo cittadino busanese: “Per me il PNRR è il libro dei sogni. Anche noi abbiamo regolarmente presentato la domanda ma non illudiamoci, non sono pessimista, sono realista”.
Chiono spiega così la sua posizione: “Se uno analizza cos’è realmente il PNRR, capisce che, innanzitutto sono soldi che poi si dovranno rendere e che, ovviamente, le amministrazioni non riusciranno mai a restituire questi capitali. Con il passare del tempo potrebbe capitare che chi ha elargito questi soldi rivendichi la proprietà delle opere realizzate con gli stessi”.
Il primo cittadino busanese non va per il sottile: “La cosa peggiore è che non è che aspettano di venire a chiederli da qui a 10 anni, a parte che ancora non li hanno dati, quindi bisogna ancora vedere. Se poi si analizza bene, questi aumenti che abbiamo avuto ancor prima che iniziasse la guerra, legati a benzina, gasolio, energia elettrica, metano, si capisce che in effetti se li stanno già prendendo”.
Nella sua disamina, il decano dei sindaci canavesani aggiunge: “Perché non hanno aumentato le tasse? E’ meglio aumentare di lì, tanto la gente non si è neanche lamentata più di tanto, loro guadagnano tutto subito con effetto immediato, non come le tasse che le paghiamo alla fine del mese (senza contare che qualcuno non le paga proprio)”.
“Non so se è solo una mia idea ma alcuni anni fa il costo del petrolio al barile era più alto rispetto ad oggi e non è che pagavamo la benzina più di 2 euro al litro, come il metano. E’ vero che è aumentato, è anche vero che qui qualcuno ci fa la cresta. Bisogna dirlo alla gente che qui ci stanno prendendo per i fondelli, perché ormai la gente stessa crede solo più alla televisione e ai politici”. La chiosa finale esprime tutto il pensiero del sindaco busanese: “Non abbiamo mezzo piano energetico e se non ci muoviamo adesso tra tre o quattro mesi le attività produttive chiuderanno, non solo in Canavese, ma in tutta Italia”.
“C’è un stratosferico aumento del costo delle materie prime, energia elettrica, metano, tale da portare le nostre imprese fuori dal mercato. Non si vuole il nucleare, e sono d’accordo. Diciamo no all’eolico, no a questo, no a quello, però non possiamo coprire il 60% del fabbisogno energetico con il fotovoltaico. E’ necessario prendere provvedimenti urgenti, adesso, prima che sia tardi”.
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