Ancora una volta la questione rifiuti e la sua raccolta fanno discutere (e non poco) il territorio canavesano. E anche in tale occasione un gruppo di comuni, come già accaduto in passato, torna ad alzare la voce ed a chiedere un intervento deciso, prima che la situazione possa complicarsi ed essere, per così dire, irreversibile.
Al centro dell’attenzione è il nuovo bando relativo alla raccolta dei rifiuti urbani ed assimilati (oltre alla spazzamento ed ai servizi di igiene urbana) che interessa il territorio definito “Sub Bacino 17 B-D”, che fa capo come zona al Consorzio Canavesano Ambiente.
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Un bando che aveva già sollevato non poche polemiche prima della sua presentazione ufficiale e che ora ha spinto un manipolo di amministratori a rivolgersi ad un avvocato per chiedere l’istanza di revoca, in autotutela, del sopracitato bando.
E’ quanto è emerso in maniera ufficiale giovedì pomeriggio, nel corso della riunione pubblica che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Feletto, alla presenza dei rappresentanti dei nove paesi che hanno deciso di agire compatti, al fine di operare nel pieno interesse dei propri cittadini.
A decidere per una scelta così forte sono stati, in ordine alfabetico, i comuni di Alpette, Busano, Ceresole Reale, Favria, Feletto, Locana, Ozegna, San Ponso e Sparone, che dopo attenta analisi e consulenze hanno così dato mandato all’avvocato Silvia Ingegnatti di presentare l’istanza.
“Abbiamo dovuto attendere per sapere cosa c’era in questo benedetto bando – dice Giambattistino Chiono, borgomastro busanese, che fa un po’ da capofila in questa nuova “battaglia” – Quando abbiamo potuto scaricarlo abbiamo subito analizzato il tutto e ci siamo resi conto che ci sono delle cose che assolutamente non quadrano. Sentito il parere legale, abbiamo quindi scelto questa strada, che crediamo possa permettere a tutti di evitare una “legnata” che coinvolgerebbe la quasi totalità dei paesi e delle città coinvolte. Non possiamo andare avanti così, perché qui a pagarne le conseguenze saranno tutti i cittadini”.
Tre, fondamentalmente, le ragioni che spingo questi Amministratori a chiedere la revoca del Capitolato d’appalto e l’intera procedura di gara. Uno è legato all’aumento ingiustificato del prezzo. “Comparando i servizi del precedente bando con quello nuovo si vede che ci sarebbe un aumento dei costi e una riduzione dei servizi. E questo non va assolutamente bene” dice ancora Chiono.
Un altro punto riguarda, invece, le aree mercatali, con la presenza di un errore materiale in ordine al servizio di raccolta differenziata e della loro pulizia. Lo sbaglio sarebbe legato al numero di mercati che si svolgono nel territorio di competenza, dato che ne risulterebbero solo sette, mentre in realtà sono molti di più quelli che hanno attivo tale servizio.
Infine, il terzo passaggio fondamentale è l’omissione e la lacuna in ordine al servizio di raccolta rifiuti riguardo le cosiddette “case sparse”,
“Siamo convinti di portare avanti un discorso che tutela l’interesse di tutti i comuni della zona – conclude Chiono – Se non poniamo dei paletti ben precisi, qui rischiamo di ritrovarci con una serie di regole in meno rispetto al vecchio contratto e di pagare, invece, parecchio di più. Questa cosa per noi non sta né in cielo né in terra”.
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